Inaugurazione dell’esposizione filatelica internazionale dedicata ai minatori “Minatori e Miniere tra lampade e sottosuolo. B’at zente asut’e terra cada die traballande”
Frammenti di storia mineraria attraverso il linguaggio filatelico.
La gravosità del lavoro nelle miniere diventa in filatelia un’opportunità culturale capace di rappresentare intere comunità e i loro territori, intere generazioni industriali e operaie.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, visita guidata della galleria sotterranea con biglietto ridotto € 6.00 (prenotazione obbligatoria – tel. 0781 62727) ⇒ Orari delle visite
◊
“La gravosità del lavoro che arriva dalle miniere diventa in filatelia una opportunità culturale capace di rappresentare intere comunità civiche e i loro territori, intere generazioni industriali e operaie e le risultanze delle loro attività, interi frammenti di turno in una vita complessiva.
Il filo conduttore tra ognuno dei francobolli dedicati ai minatori e alle miniere, alle loro realtà e all’immaginario collettivo rispetto alle condizioni del lavoro nel sottosuolo, forse risiede nell’identità della miniera quale luogo di aggregazione talmente unico da marchiare profondamente lo sviluppo non solo del minatore e della sua famiglia, non solo dell’industriale e dei suoi piani aziendali, ma delle società e delle nazioni che ospitavano l’intera filiera produttiva.
La collezione è essa stessa una testimonianza della vita al cospetto della luce di una lampada quale compagna inseparabile: un raggio di sole artificiale che ha scandito turni e turni di lavoro, senza i quali il Sulcis Iglesiente e il suo sviluppo economico e culturale, la sua evoluzione politica e sindacale non sarebbe quello che ci consente di poter narrare del tempo che fu, di quello che è e delle prospettive che saranno.
Minatori che hanno dovuto affrontate il buio delle gallerie e l’oscurità della sicurezza sul lavoro, che hanno sfidato le insidie dell’aria rarefatta e del grisou inodore, che hanno respirato polveri sottili e picconato spessi blocchi di carbone, che hanno vissuto il sottosuolo come una seconda casa, che della miniera erano strumenti e travi portanti allo stesso tempo.
Contesti e tragedie, scavi e attrezzi, visi e mani, produzioni ed estrazioni, suggestioni e realtà che non possono che appartenerci, pur sotto i differenti aspetti e sviluppi della cultura mineraria, che proprio in quanto diversificata unisce.”
Graziano Lebiu