Mostra filatelica Minatori e miniere tra lampade e sottosuolo

Minatori e Miniere tra lampade e sottosuolo. B’at zente asut’e terra cada die traballande.

Frammenti di storia mineraria attraverso il linguaggio filatelico

 

26 Settembre – 15 Novembre 2020
Inaugurazione Sabato 26 Settembre h 18.00
Oltre duecento pezzi tra francobolli, buste e cartoline – dall’Italia e dall’estero – legate alla tematica del lavoro in miniera.
La gravosità del lavoro nelle miniere diventa in filatelia un’opportunità culturale capace di rappresentare intere comunità e i loro territori, intere generazioni industriali e operaie.
La collezione è essa stessa una testimonianza della vita al cospetto della luce di una lampada, quale compagna inseparabile: un raggio di sole artificiale che ha scandito turni e turni di lavoro.
Collezione e allestimento di Graziano Lebiu
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 (lunedì chiuso). INGRESSO GRATUITO

“La gravosità del lavoro che arriva dalle miniere diventa in filatelia una opportunità culturale capace di rappresentare intere comunità civiche e i loro territori, intere generazioni industriali e operaie e le risultanze delle loro attività, interi frammenti di turno in una vita complessiva.

Il filo conduttore tra ognuno dei francobolli dedicati ai minatori e alle miniere, alle loro realtà e all’immaginario collettivo rispetto alle condizioni del lavoro nel sottosuolo, forse risiede nell’identità della miniera quale luogo di aggregazione talmente unico da marchiare profondamente lo sviluppo non solo del minatore e della sua famiglia, non solo dell’industriale e dei suoi piani aziendali, ma delle società e delle nazioni che ospitavano l’intera filiera produttiva.

La collezione è essa stessa una testimonianza della vita al cospetto della luce di una lampada quale compagna inseparabile: un raggio di sole artificiale che ha scandito turni e turni di lavoro, senza i quali il Sulcis Iglesiente e il suo sviluppo economico e culturale, la sua evoluzione politica e sindacale non sarebbe quello che ci consente di poter narrare del tempo che fu, di quello che è e delle prospettive che saranno.

Minatori che hanno dovuto affrontate il buio delle gallerie e l’oscurità della sicurezza sul lavoro, che hanno sfidato le insidie dell’aria rarefatta e del grisou inodore, che hanno respirato polveri sottili e picconato spessi blocchi di carbone, che hanno vissuto il sottosuolo come una seconda casa, che della miniera erano strumenti e travi portanti allo stesso tempo.

Contesti e tragedie, scavi e attrezzi, visi e mani, produzioni ed estrazioni, suggestioni e realtà che non possono che appartenerci, pur sotto i differenti aspetti e sviluppi della cultura mineraria, che proprio in quanto diversificata unisce.”

Graziano Lebiu

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